Psicologia della prestazione umana

Qual è la componente principale per cui un giovane riesce nell’impresa (perché di questo si tratta) di formarsi come calciatore professionista? E qual è quella che lo costringe al calcio dilettantistico o peggio ancora ad appendere le scarpette al chiodo, già in tenera età? Per rispondere a queste domande, mettiamo da parte tutte le influenze extra-sportive (inutile negarlo) come procuratori, sponsor, raccomandazioni, ecc. e concentriamoci esclusivamente sui fattori legati al “campo”. Tecnica eprestazione atletica sono certamente fondamentali, ma altrettanto importante è sicuramente la componente psicologica.

Arrigo Sacchi al Mondiale del 94 fu pioniere nel calcio italiano affiancando ai suoi giocatori degli psicologi per capire – in quel caso – chi fosse più pronto mentalmente ad affrontare la gara. Ma oggi la figura di un “esperto  della prestazione umana” è molto più presente nel calcio, anche a livello dilettantistico.

Stiamo parlando di un esperto in materia, capace di illustrare in modo semplice e allo stesso tempo professionale tutte le dinamiche – positive e negative – che stabiliscono se un ragazzo avrà la forza di reggere l’impatto emotivo con il calcio professionistico o no. Quindi, quanto è importante allenare la mente? “L’allenamento mentale deve permettere al singolo di raggiungere il proprio massimo potenziale, promuovendone l’autonomia e l’indipendenza”.

Troppo spesso, però, entrano in gioco problematiche che inquinano il percorso di crescita e la tranquillità psichica dell’atleta, specie in giovane età. Le precauzioni da adottare di certo non mancano: “Le cause – di un disagio psicologico ndr – sono molteplici e dipendono molto dalle caratteristiche dell’individuo. Nonostante ciò, è possibile identificare alcuni meccanismi che agiscono principalmente in un’ottica preventiva. Tra le prime soluzioni attuabili, riteniamo sia importante costruire un ambiente il più favorevole possibile per il giovane atleta. Per far sì che un ambiente sia, appunto, “favorevole” esso dovrà fondarsi su una base fortemente ‘valoriale-educativa’ con un unico obiettivo: la crescita del ragazzo. E l’obiettivo è tale che dovrà essere perseguito anche a discapito della prestazione sportiva in sé. Se il focus sarà sull’uomo e non sul risultato, se l’esperienza formativa sarà fondata su eticità, competenza e soprattutto divertimento, allora si otterranno traguardi importanti”.

È fondamentale, quindi, che ci sia sintonia tra le parti (giocatore, società e famiglia). Spesso, però, è proprio la componente più vicina al giocatore – la famiglia – a creare situazioni di disagio psicologico nell’approccio del ragazzo o del bambino allo sport. È interessante quindi capire come una società deve rapportarsi con la famiglia stessa per prevenire tali situazioni: “Il primo passo è sicuramente quello di acquisire consapevolezza. Il problema può quindi muoversi verso la risoluzione solo nel momento in cui si ha capacità di riconoscerlo, identificandolo come ‘problema‘. Solo da quel momento in avanti sarà possibile attribuire un ‘significato‘ a quella situazione-problema, in modo da strutturare delle strategie che permettano al singolo e al gruppo di individuare le azioni da compiere. È però nel e dal gruppo che deve nascere la soluzione, perché solo da esso si potrà giungere alla strategia ‘corretta‘. Invece, il modo migliore per allenare genitori e società è fare fronte comune. L’obiettivo è quello di porre l’atleta, il bambino, al centro di tutto, riconoscendo però i ruoli e i compiti che le figure adulte dovranno avere nel processo di maturazione del ragazzo. Solo attraverso la condivisione e l’alleanza si può generare un ambiente favorevole e più formativo possibile per il giocatore e per l’uomo”.

Infine, un consiglio prezioso a tutti quei ragazzi che sognano di diventare giocatori professionisti, ma anche a chi, per un motivo o per l’altro, è costretto ad abbandonare il sogno di una vita: “L’aspetto mentale è uno degli elementi che influenza la carriera di uno sportivo. È infatti attraverso un processo che coinvolge e integra anche gli aspetti psicologici che l’atleta ha la possibilità di riconoscere e sfruttare a pieno i propri punti di forza, colmando le eventuali aree di miglioramento che lo discostano dall’eccellenza. Anche per quanto riguarda coloro che invece non hanno l’opportunità di continuare a perseguire il proprio sogno, la strategia è la medesima: accedere al proprio massimo potenziale in modo da far capire a coloro che terminano il proprio percorso sportivo che in realtà le competenze che hanno maturato sono tante e spendibili in nuove opportunità“.

Pubblicato da Dr Antonio D'urso Psicologo Psicoterapeuta Psicanalista Criminologo

Il Dott. D'Urso si è laureato nel 4/7/2007 in Psicologia Clinica presso l'Università di Urbino Carlo Bò con il massimo dei voti. Ha successivamente conseguito il Master in Psicologia Legale Presso l'Università di Napoli nel 2010, e nel giugno del 2011 si è poi specializzato in Psicoterapia a Salerno.Nel 2010 ha inoltre frequentato a Roma il Corso di formazione professionale per la valutazione stress-lavoro-correlato. Durante la sua carriera ha ricoperto diversi ruoli. Dal 2007 al 2009 ha infatti lavorato come Consulente presso la Clinica Pediatrica di Firenze, dal 2008 al 2011 presso Studio Legale Salerno e dal 2009 al 2011 presso il Centro di Igiene Mentale (ASL/SA). Dal 2013 ad oggi è Consulente presso la Clinica Reprogenesis Brno (Republica Ceca), Centro di Medicina Della riproduzione che si occupa di procrezione assistita, infertilità ed ovodonazione. Nel 2014 ha lavorato come Psicologo collaboratore a progetto presso il centro di riabilitazione nuovo elaion Eboli, e dallo stesso anno ad oggi è stato Collaboratore della Farmacia Attanasio, Napoli. Da marzo a giugno 2014 è stato Coordinatore Forza Campania Eboli. E' stato Socio Fondatore Comitato adesso per Renzi Eboli nel gennaio 2012 e dal 2015 è stato Membro del Consiglio Nazionale Rivoluzione Cristiana con Presidente On. Gianfranco Rotondi. Inoltre dall'aprile 2015 ad oggi è Onorevole del Parlamento Virtuale commissione cultura, scienza e istruzione. Sono socio fondatore dell'associazione onlus apostles Italy con presidente l'avv. Antonino Magistro sita a Milano in via Edolo, ricevo a Eboli in via Agostino Mastrangelo n.35- Salerno in Via Luigi Guercio 116 -Pompei in strada statale 145 n.24 e Milano in Via Montenapoleone n.4