Leggere il linguaggio del corpo

LEGGERE IL LINGUAGGIO DEL CORPO
Alle superiori avevo un professore di diritto che amava professarsi esperto del linguaggio del corpo e ogni tanto ci snocciolava qualche aneddoto o curiosità di psicologia spicciola.

Ad esempio, ricordo che sosteneva che grattarsi il naso in un certo modo stesse ad indicare che quella persona stava mentendo. A me personalmente ha sempre fatto ridere questa affermazione… e se a uno prude il naso? O se gli sta per uscire una gocciolina? Cosa dovrebbe fare per evitare di farsi etichettare come bugiardo?

La comunicazione non verbale è un’area interessantissima con diverse ricerche alle spalle, più o meno note, ma diversamente da come viene presentata da diversi autori, non è una scienza esatta. Così come le parole possono avere diversi significati, anche i gesti di ognuno possono essere interpretati in modi diversi.

Ad esempio incrociare le braccia può segnalare un atteggiamento di chiusura, comunicare arrabbiatura ma può anche e semplicemente indicare che il termosifone non sta funzionando a dovere Smile.

Continuando la lettura di questo articolo scoprirai come:

Comprendere meglio le altre persone
Migliorare le tue abilità di relazione
Capire le reali intenzioni del tuo interlocutore
Cosa devo guardare per interpretare il linguaggio non verbale?

Il linguaggio del corpo è estremamente complesso infatti è stato trovato che il corpo umano è capace di produrre oltre 700,000 movimenti diversi (Hartland and Tosh, 2001). Nonostante quasi tutte le parti del corpo possano comunicare, in questo articolo ci focalizzeremo sulle 4 aree principali.

Occhi.
Faccia.
Testa.
Postura.
OCCHI. Mostrami dove guardi e ti dirò a cosa stai pensando.

Avrai probabilmente notato che quando le persone pensano tendono a muovere gli occhi. Questi spostamenti non sono casuali ma seguono il particolare tipo di processo cognitivo interno.

Il collegamento tra movimenti oculari e attività mentale fu inizialmente suggerito nel 1890 dallo psicologo americano William James nel suo libro “Principles of Psychology”. Questa relazione fu approfondita nella seconda metà degli anni ‘70 dai fondatori della Pnl Richard Bandler e John Grinder i quali identificarono con maggiore precisione le associazioni tra rappresentazioni interne e movimenti oculari.

Il diagramma che segue riassume queste correlazioni e si riferisce al tipo di processo mentale collegato ai movimenti oculari di una persona vista frontalmente.

Tenendo presente che il modello è una generalizzazione valida secondo Bandler e Grinder per circa l’80-90% delle persone, ecco nel dettaglio a cosa corrispondono le diverse posizioni e alcuni esempi di domande utili a evocare il processo cognitivo associato (per molti mancini il diagramma è invertito da sinistra a destra).

movimenti oculari

VR- Visivo Ricordato (occhi in alto a sinistra). Si ricordano immagini viste in precedenza.

Di che colore era la maglia che indossavi ieri?
Quante finestre ci sono a casa tua?
VC – Visivo Costruito (occhi in alto a destra). Si costruiscono delle immagini mai viste prima.

Come apparirebbe un elefante verde sopra un grattacielo?
Come staresti con una lunga barba blu?Mi auguro che tu non l’abbia veramenteSmile
AR – Auditivo Ricordato (occhi sul lato sinistro). Si ricordano cose ascoltate in precedenza.

Com’è il ritornello della tua canzone preferita?
Qual è la prima parola che ti hanno detto oggi?
AC – Auditivo Costruito (occhi sul lato destro). Si creano suoni mai ascoltati.

Cosa risponderesti se la professoressa ti chiedesse quella parte dell’esame?
Come suonerebbe un flauto sott’acqua?
AD – Auditivo Digitale (occhi in basso a sinistra) Questa è la posizione del dialogo interno.

Come senti la tua voce quando ti parli internamente?
K – Cinestesico (occhi in basso a destra). In questa posizione gli occhi accedono a emozioni o a sensazioni corporee.

Che sensazione proveresti se del ghiaccio ti si sciogliesse tra le mani?
Come ti sei sentito l’ultima volta che hai riso a una barzelletta?
Dilatazione delle pupille.

Un altro parametro da tenere in considerazione quando osservi gli occhi di una persona è la dilatazione delle pupille. Se le pupille del tuo interlocutore sono dilatate ci sono buone probabilità che sia interessato a te. Infatti, le pupille dilatate possono significare attrazione, amore, interesse.

Le pupille dilatate inoltre sembrano rendere un viso più attraente. Per questo motivo in epoca Vittoriana le donne usavano la belladonna, un tipo di veleno, per dilatare le pupille e rendersi più attraenti.

“La sordità mi ha lasciato profondamente consapevole sia del ambiguità di cui il linguaggio è capace sia delle tante espressioni che il corpo non può nascondere.” Terry Galloway

FACCIA. Leggere le emozioni sul volto.

Dopo gli occhi la faccia è il più potente strumento con cui comunichiamo non verbalmente, essa è un enorme contenitore di informazioni e può dirci davvero molto su chi abbiamo di fronte. Usiamo la faccia per indicare quando stiamo prestando attenzione, per esprimere emozioni o anche per cercare di nasconderle.

Osservando con attenzione un volto puoi anche rintracciare informazioni sulla sua personalità, sull’atteggiamento che ha verso gli altri e sul suo stato di salute.

Le espressioni facciali possono essere usate per rinforzare il messaggio che stiamo dicendo verbalmente oppure possono essere in opposizione con esso e comunicare quindi tutto il contrario di ciò che stiamo dicendo verbalmente (incongruenza).

linguaggio non verbale

Gli studi sulle espressioni facciali di Paul Ekman.

Le 7 emozioni base (o primarie): tristezza, sorpresa, rabbia, disgusto, disprezzo, paura e felicità possiedono tutte un’espressione facciale corrispondente che è transculturale e innata. A differenza dei gesti, che raramente sono universali ma variano a seconda della cultura e del paese di provenienza, le espressioni del viso che rappresentano le emozioni primarie sono uguali in tutte le culture e paesi del mondo.

Nel viso sono stati individuati 43 muscoli facciali (action unit) che lavorano in ogni dato momento anche quando un’emozione è passeggera e possiamo non essere consapevoli di essa.

Ekman ha inoltre coniato il concetto di microespressioni facciali, termine usato per indicare delle brevissime espressioni facciali involontarie che solitamente compaiono in situazioni di alta tensione emotiva e che le persone tentano di mascherare o non far notare. Le microespressioni compaiono in un venticinquesimo di secondo e poi spariscono.

TESTA. Come la usi?Smile

La testa può mandare una larga varietà di segnali. Eccone alcuni:

Posizioni della testa che indicano ascolto.

Il movimento della testa più usato è “head nodtestading” (annuire) solitamente segnala interesse per continuare la conversazione e attenzione all’ascolto. Molte persone infatti annuiscono con la testa più frequentemente quando ascoltano rispetto a quando parlano.

Ma oltre a questo c’è un altro movimento della testa che segnala l’ascolto questo movimento si chiama “head cock” e consiste nell’inclinare leggermente la testa su un lato. Questo è un movimento usato molto spesso dagli animali, in particolar modo dai cani, e anche dai bambini che lo usano quando cercano di attirare l’attenzione su di sé. Inclinare la testa su un lato può anche segnalare simpatia e dolcezza.

Toccare la testa.

Toccare la faccia può essere un segno di ansia o tensione. Le persone in genere tendono ad avere un posto preferito da toccare quando sono preoccupate. Questo è un comportamento che i giocatori di poker conoscono bene e sono molto attenti ad osservare negli altri giocatori in quanto può segnalare se hanno una buona o una cattiva mano.

Le persone possono toccare il lato del naso o accarezzare il mento quando stanno pensando, prendendo decisioni o giudicando qualcuno. Darsi dei colpetti sulla testa può essere un segno di auto-punizione e quindi segnale di pentimento, per esempio farlo sulla fronte con il palmo della mano può significare “sono uno stupido”.

In alcune culture la testa è considerata la parte del corpo più spirituale, per questo motivo toccarsi la testa può essere considerato sbagliato in alcuni contesti.

Testa immobile.

La testa spesso si muove durante la conversazione e ciò può segnalare sottomissione o ansia. Quando non si muove, può indicare che la persona è seria o sta parlando da una posizione di superiorità.

Quando la testa è ferma e gli occhi non sono focalizzati la persona può non essere attenta al mondo esterno, ma piuttosto essersi persa nei propri pensieri e riflessioni.

“Il corpo umano è la migliore immagine dell’anima umana.” L. Wittgeinstein

POSTURE. Il corpo che parla.

La postura tipica è un altro potente indicatore dello stato interno dell’individuo. Essa può indicare se la persona è ottimista o depressa, sicura di sé o timida, dominante o sottomessa e molto altro.

Analizza queste 4 posture e prova ad attribuire uno stato emotivo a ciascuna di esse.

posture

Postura 1- neutra.

Questa postura rappresenta uno stato neutro che non è caratterizzato da nessuno stato emotivo particolare.

Postura 2- il depresso.

Quando le persone soffrono di depressione oppure attraversano un periodo difficile nella loro vita, il loro corpo può rispecchiare questa pesantezza che li porta a curvarsi e afflosciarsi su se stesse. Questa posizione è spesso accompagnata da una scarsa mimica facciale, dalla posizione degli occhi nella posizione del dialogo interno o cinestesico e della testa inclinata verso il basso.

Postura 3 – il dominante.

La posizione del corpo tenuta dall’omino numero 3 è caratterizzata da una postura eretta con un linguaggio del corpo aperto, accompagnato da gambe e braccia divaricate, gesti ampi. Chi si sente sicuro di sé o dominante di solito adotta questo tipo di postura che tende ad occupare tutto lo spazio intorno al suo corpo.

Postura 4 – simpatia.

La postura numero 4 è inclinata verso l’altro, in segno di dolcezza e simpatia infatti si tratta del rapporto tra un adulto e un bambino. Mehrabian ha fatto alcune interessanti scoperte sulla relazione tra postura e simpatia. Per esempio, ha trovato che quando le persone si piacciono l’un l’altra tendono a inclinarsi verso l’altro. Inclinarsi sul lato quando si è seduti sembra essere indice di rilassamento e di interessamento.

Pubblicato da Dr Antonio D'urso Psicologo Psicoterapeuta Psicanalista Criminologo

Il Dott. D'Urso si è laureato nel 4/7/2007 in Psicologia Clinica presso l'Università di Urbino Carlo Bò con il massimo dei voti. Ha successivamente conseguito il Master in Psicologia Legale Presso l'Università di Napoli nel 2010, e nel giugno del 2011 si è poi specializzato in Psicoterapia a Salerno.Nel 2010 ha inoltre frequentato a Roma il Corso di formazione professionale per la valutazione stress-lavoro-correlato. Durante la sua carriera ha ricoperto diversi ruoli. Dal 2007 al 2009 ha infatti lavorato come Consulente presso la Clinica Pediatrica di Firenze, dal 2008 al 2011 presso Studio Legale Salerno e dal 2009 al 2011 presso il Centro di Igiene Mentale (ASL/SA). Dal 2013 ad oggi è Consulente presso la Clinica Reprogenesis Brno (Republica Ceca), Centro di Medicina Della riproduzione che si occupa di procrezione assistita, infertilità ed ovodonazione. Nel 2014 ha lavorato come Psicologo collaboratore a progetto presso il centro di riabilitazione nuovo elaion Eboli, e dallo stesso anno ad oggi è stato Collaboratore della Farmacia Attanasio, Napoli. Da marzo a giugno 2014 è stato Coordinatore Forza Campania Eboli. E' stato Socio Fondatore Comitato adesso per Renzi Eboli nel gennaio 2012 e dal 2015 è stato Membro del Consiglio Nazionale Rivoluzione Cristiana con Presidente On. Gianfranco Rotondi. Inoltre dall'aprile 2015 ad oggi è Onorevole del Parlamento Virtuale commissione cultura, scienza e istruzione. Sono socio fondatore dell'associazione onlus apostles Italy con presidente l'avv. Antonino Magistro sita a Milano in via Edolo, ricevo a Eboli in via Agostino Mastrangelo n.35- Salerno in Via Luigi Guercio 116 -Pompei in strada statale 145 n.24 e Milano in Via Montenapoleone n.4